Pistoia
Oltre la follia: impiccato un gatto
Nei confronti degli animali domestici c'è un confine che non andrebbe mai superato, nemmeno nei momenti peggiori dell’animo umano: quello del rispetto per la vita. In Toscana, a Pistoia, qualcuno ha oltrepassato ogni limite di crudeltà. Un gatto è stato trovato impiccato in via Bellaria, a pochi passi dal centro storico. Un atto vile, ignobile, che lascia senza parole e getta un’ombra inquietante su chiunque possa esserne l’autore. L’animale era uscito di casa nel primo pomeriggio, come faceva abitualmente. La sua assenza prolungata ha subito insospettito il proprietario, che ha iniziato a cercarlo, fino alla tragica scoperta in serata. Il corpo del gatto, appeso, è stato rinvenuto da alcuni passanti. Un'immagine che nessuno dovrebbe mai trovarsi davanti.
Le forze dell’ordine hanno avviato le indagini, mentre l’Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa) di Pistoia ha denunciato con forza quanto accaduto, definendolo senza mezzi termini per quello che è: un crimine. “Non è inciviltà, è un reato penale contro un essere vivente”, afferma la sezione locale dell’associazione, già mobilitata per seguire da vicino il caso tramite il proprio ufficio legale. L’Enpa ha anche chiesto il sequestro immediato delle immagini delle videocamere di sorveglianza presenti in zona, nella speranza che qualche fotogramma possa inchiodare il responsabile. “Un gesto tanto crudele non può restare impunito. Chiediamo a chiunque abbia visto qualcosa di farsi avanti, anche in forma anonima. La protezione del colpevole è, a sua volta, una forma di complicità".
Parole dure, ma necessarie. Perché chi impicca un animale indifeso è pericoloso e non può essere lasciato libero di agire senza essere penalmente punito. Dietro una simile atrocità non si cela solo una totale mancanza di empatia, ma una deviazione profonda. La comunità è indignata, ma non rassegnata: nessun gesto del genere può passare sotto silenzio. Chi ha impiccato il micio non merita comprensione: merita di essere identificato, denunciato e punito con il massimo rigore previsto dalla legge.
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