Arezzo
Proseguono gli scavi archeologici nel cantiere dell'ex palazzo Enel, in via Petrarca ad Arezzo. La scoperta, due settimane fa, riferita dal Corriere di Arezzo, ha destato grande interesse e la Soprintendenza con i suoi archeologi sta facendo riemergere un pezzo dopo l'altro una antica struttura di legno. Il meteo non aiuta e quanto emerso è coperto da teli perché non si deteriori. I pali in legno vengono liberati dal fango che in questi giorni caratterizza il cantiere. Una enorme pozza occupa un'ampia porzione di quella che sarà la base della nuova, moderna costruzione.
Il luogo era caratterizzato in passato dallo scorrere del fiume Castro, prezioso per la nascita e lo sviluppo di Arezzo. Oggi è interrato. Le strutture in legno potevano essere opere di contenimento, un pontile, le parti di un molo. Ma l'esatta datazione non è stata ancora accertata. Gli esami sono in corso. Il periodo al quale risalgono i manufatti dovrebbe essere compreso tra il I secolo avanti Cristo e il Medioevo.
A seguire lo scavo per la Soprintendenza è la dottoressa Ada Salvi che ha parlato di paleo alveo del Castro. Intorno agli scavi c'è interesse perché potrebbero giungere nuove conoscenze per la storia di Arezzo. Nello stesso tempo, il grande cantiere per il nuovo edificio deve poter procedere: la conclusione dell'opera (garage interrato, negozi a pian terreno, appartamenti di pregio e super attici) è prevista nel 2028 e si tratta di una importante riqualificazione dopo lunghi anni di degrado per la presenza del palazzo Enel, vuoto e abbandonato, diventato ricettacolo di senzatetto.
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