La scoperta
Arezzo antica riemerge piano piano nello scavo del cantiere all'ex palazzo Enel.
Siamo tornati a verificare l'avanzamento dei lavori. Un gruppo di archeologici orchestrati dalla Soprintendenza opera con arnesi e secchi in mezzo al fango.
Un mese fa sono tornate alla luce strutture che dopo gli interrogativi iniziali, adesso possono essere datate tra I secolo avanti Cristo e I secolo dopo Cristo.
Sono i frammenti di ceramica a fornire indicazioni per collocare nel tempo le opere costruite dagli abitanti di Arezzo in piena epoca romana. Strutture di contenimento fatte in legno (pali conficcati al suolo) e pietre.
Opere di protezione e contenimento realizzate sulle sponde del fiume Castro, che fu preziosa risorsa naturale. Ci sono anche tronchi trascinati dalla piena.
Il luogo, lungo l'attuale via Petrarca, si trova a poca distanza dalla necropoli di Poggio del Sole.
Servirà ancora del tempo per completare il paziente lavoro di scoperta, catalogazione e lettura dei reperti. Le condizioni meteorologiche non aiutano, ma competenza e tenacia degli archeologici sono encomiabili.
Intanto il cantiere per il nuovo edificio può proseguire nelle parti non interessate dallo scavo e l'obiettivo del 2028 per la realizzazione del palazzo con negozi a piano strada, appartamenti e attici dovrebbe essere centrato.
Sulle rive del Castro che nasce dai rilievi vicini alla città, nell'anno 0 c'era una vita ed un'economia che grazie a quanto ritrovato deve essere sottoposto ad indagini accurate.
Alla fine la storia e la conoscenza del passato di Arezzo ne usciranno arricchite in modo rilevante.
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