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Il giallo

Gessica Disertore, trovata morta nella nave: biancheria intima e una cinta al collo. I dubbi e le verità. La mamma: "Non si è uccisa"

Julie Mary Marini

23 Aprile 2025, 19:37

Gessica Disertore

Gessica Disertore, trovata morta nella cabina della nave

Gessica Disertore, aveva 27 anni ed era originaria di Triggiano, in provincia di Bari. Aveva lasciato l’Italia per inseguire la sua passione per la pasticceria e la ristorazione. Dopo esperienze in tutta Europa, da Francoforte a Parigi, da Nizza a Londra, aveva scelto di lavorare come pasticcera a bordo della nave da crociera Disney Cruise Line Fantasy, con l’obiettivo di fare esperienza internazionale e mettere da parte i soldi per aprire una pasticceria tutta sua a Ostuni.

Il sogno di Gessica si è infranto tragicamente il 27 settembre 2023. Quel giorno, la nave era attraccata a Porto Rico. Gessica è stata trovata senza vita nella cabina che condivideva con una collega: indossava solo la biancheria intima e una cintura stretta al collo. Gli investigatori americani hanno archiviato il caso come suicidio, ma la famiglia e gli amici non hanno mai creduto a questa versione. I genitori di Gessica, Michele e Patrizia, hanno più volte ribadito pubblicamente la loro incredulità di fronte all’ipotesi del suicidio.

“Non si sarebbe mai suicidata mia figlia, amava molto la vita, era una ragazza solare, allegra”, ha dichiarato la madre, Patrizia Zonno, in diretta televisiva. La famiglia ha sottolineato come Gessica non avesse mai manifestato segni di disagio o depressione, né avesse mai parlato di problemi con i colleghi o di difficoltà a bordo della nave. Anche le amiche confermano: “Era terrorizzata dall’idea di morire senza aver realizzato i suoi sogni”.


Gessica Disertore non si sarebbe tolta la vita: chi l'ha uccisa?

Numerosi elementi non tornano nella ricostruzione ufficiale. La scena del ritrovamento: la cintura presumibilmente usata era intatta e senza segni, la sedia era riposta sotto la scrivania, gli occhiali da vista di Gessica erano piegati e riposti sul comodino. Le modalità dell’impiccamento: secondo il medico legale Pasquale Bacco era incompleto con i piedi che toccavano terra, modalità rara tra i giovani e che richiede diversi minuti per portare alla morte. Inoltre, mancavano sul corpo i segni tipici di una morte per asfissia da impiccamento, come ematomi e lesioni agli arti. Lesioni sospette: sia nelle foto mostrate ai genitori sia durante la seconda autopsia in Italia, sono state riscontrate diverse lesioni sul volto e sul corpo di Gessica. Indagini superficiali: la famiglia denuncia che le autorità locali avrebbero condotto indagini approssimative, senza approfondire elementi chiave come la posizione degli oggetti nella cabina, la testimonianza della coinquilina (che non è stata identificata) e le immagini delle telecamere di bordo.

Dopo il rimpatrio della salma, una seconda autopsia è stata eseguita in Italia. L’esame ha confermato la morte per asfissia meccanica, ma ha escluso con decisione l’ipotesi del suicidio: “L’ipotesi che Gessica Disertore abbia compiuto autonomamente un gesto suicidario sembra essere priva di fondamento”, ha dichiarato il criminologo forense Giancarlo Candiano, consulente della famiglia. La Procura di Bari ha aperto un fascicolo e la famiglia si è affidata a un team di esperti per ottenere giustizia.

La mamma e il papà di Gessica continuano a chiedere verità e giustizia. “Con la morte di mia figlia, mi hanno tolto la vita. Voglio la verità, anche se non avrò più Gessica indietro”, ripete la madre Patrizia. La famiglia non si arrende e chiede che venga fatta piena luce su quanto accaduto quella notte sulla nave. La vicenda di Gessica Disertore per il momento resta avvolta nel mistero. Le incongruenze, i punti oscuri e la determinazione della famiglia a non accettare la versione ufficiale mantengono alta l’attenzione sull’inchiesta. Gessica era una giovane donna piena di vita, sogni e progetti, e la sua storia continua a chiedere risposte.

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