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Fumetto e realtà

Diabolik, il ladro gentiluomo: la vera storia del personaggio delle sorelle Giussani. Il soprannome dell'ultras Fabrizio Piscitelli

Giuseppe Silvestri

08 Aprile 2025, 20:50

Diabolik

Diabolik con Eva Kant. Nel riquadro Fabrizio Piscitelli

Era il 1° novembre 1962, nelle edicole italiane, fece la sua apparizione un personaggio destinato a diventare un'icona del fumetto italiano: Diabolik. Creato dalle sorelle Angela e Luciana Giussani, questo ladro mascherato e ingegnoso ha catturato l'immaginazione del pubblico con la sua astuzia e i suoi travestimenti incredibili, accompagnando generazioni e generazioni di lettori che attendevano con trepidazione i numeri in uscita in edicola. 

Sembra che la genesi di Diabolik si deve a un fatto di cronaca avvenuto a Torino nel 1958, quando un criminale si firmò Diabolich e sfidò la polizia con indovinelli. Questo evento ispirò le Giussani a creare un personaggio che fosse un ladro gentiluomo, sempre un passo avanti alle forze dell'ordine. Il loro modello principale fu Fantômas, il famoso criminale francese, ma anche Arsenio Lupin e Rocambole influenzarono la creazione di Diabolik, poi divenuto un vero e proprio simbolo del fumetto all'italiana.  

Il primo numero di Diabolik, intitolato Il Re del Terrore, fu pubblicato dalla casa editrice milanese Astorina. Formato innovativo per l'epoca, tascabile di 12x17 cm, 128 pagine in bianco e nero, venduto ad 150 lire. Il formato era pensato per i pendolari che frequentavano le stazioni ferroviarie, un'intuizione di marketing geniale che sarebbe stata poi copiata da molti altri editori.

Ma chi è davvero Diabolik? E' un ladro professionista, allevato da una banda criminale dopo essere stato salvato da un naufragio. Dotato di un'intelligenza prodigiosa, Diabolik impara lingue, chimica e tecniche criminali. La sua carriera è segnata da una serie di colpi spettacolari, sempre sfuggendo all'ispettore Ginko, il suo eterno nemico. Nonostante la sua natura criminale, Diabolik ha un codice morale che lo porta a proteggere i più deboli e a evitare certi crimini come la violenza contro le donne.

Del resto è anche innamorato. La figura centrale nella sua storia, infatti, è Eva Kant, una ricca vedova che diventa sua compagna e complice. Eva è un personaggio femminile fuori dagli schemi per gli anni Sessanta: indipendente e determinata, con un rapporto paritario con Diabolik. Anche lei ha una sua morale che la spinge a punire alcuni tipi di crimini e a lottare per cause importanti.

Diabolik è diventato un simbolo del fumetto italiano, con una carriera senza fine. La sua figura ha ispirato numerosi adattamenti cinematografici e televisivi, cementando il suo status di icona culturale. E il suo nome è diventato spesso quello di personaggi particolari, protagonisti proprio del mondo del crimine. Diabolik, ad esempio, era il soprannome di Fabrizio Piscitelli, l'ultras della Lazio nato a Roma il 2 luglio 1966 e ucciso sempre nella capitale il 7 agosto 2019. Fu ammazzato con un colpo di pistola alla testa mentre era seduto su una panchina nel Parco degli Acquedotti a Roma. Una fine ben diversa rispetto a quella del ladro mascherato delle sorelle Giussani.

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