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Castiglion Fiorentino, Lucci cade e lascia il rally: amarezza e voglia di riscatto

Paolo Lucci Paolo Lucci

Paolo Lucci cade e lascia la Dakar. L'imprevisto è arrivato nella tappa di domenica 14 gennaio quando il motociclista di Castiglion Fiorentino con il pettorale numero 17 era il miglior rider italiano impegnato nel rally raid più estremo, difficile ed impegnativo al mondo. La ruota della sua Ktm si è impuntata su una duna di sabbia umida e Lucci è finito a terra battendo il viso. Nulla di particolarmente grave tanto che è risalito in sella per proseguire la gara poi però ha deciso di fermarsi ed ha chiamato i sanitari interrompendo la prova e quindi la Dakar che si svolge in Arabia Saudita.
Con un post sui social, al termine della giornata complicata e amara, Paolo Lucci ha comunicato ai suoi appassionati: "Ciao ragazzi fisicamente sto più o meno bene e domani mattina mi dimetteranno dall'ospedale. In questo momento non ho tante parole per descrivere quello che provo. Questa gara, il deserto ci propone sempre quel filo sottile su cui rimanere in equilibrio dove c'è un panorama della madonna ma se si sbaglia in pochi secondi si può rovinare il lavoro di un anno intero e sia nel bene che nel male bisogna imparare ad accettare questo strano gioco. Adesso vorrei solo ringraziare tutte le persone che mi supportano e scusarmi con loro. Oggi non è finita una Dakar è solo iniziata la prossima. Grazie a tutti, a presto."
Era stato Gabriele Minelli, nel corso della giornata, sempre sul profilo social a far conoscere le circostanze di quanto accaduto: "... Stava procedendo con la sua consueta andatura, anzi semmai tendendo al "prudente", quando su una duna la ruota anteriore si è "piantata" sulla sabbia, probabilmente un po' umida, e si è ritrovato catapultato sbattendo la faccia a terra. Dopo qualche istante di "stordimento" è risalito in moto continuando per qualche chilometro ma la lucidità recuperata non gli era sufficiente per proseguire la gara in condizioni di relativa sicurezza ed a quel punto si è opportunamente rassegnato a chiamare l'assistenza medica. Peccato perché gli elementi per togliersi delle soddisfazioni e migliorarsi nei risultati rispetto alla già ottima precedente edizione c'erano tutti ma così sono le gare, la Dakar Rally in modo particolare per la sua lunghezza e durezza, accettiamo gli eventi con la serenità di aver visto Paolo in piedi sulle sue gambe ed averlo sentito abbattuto ma non sconfitto e pronto alle prossime imprese!..."